venerdì 2 agosto 2013

ITALIANI: POPOLO O GREGGE

CERCASI STATO DI DIRITTO


Con una frase di Guglielmo il Taciturno: “Non occorre riuscire per perseverare, né sperare per intraprendere”. E adesso? “Tanti, troppi mesi dopo, sono ancora fermo lì…”. Si vorrebbe far battaglia, ma adesso persino il campo di battaglia è scomparso. “Siamo un paese che si è messo i pantaloni sotto le chiappe e se li tira su ogni volta che fa un passo”.
Il caso di Max e Salvo sta subendo una parentesi di silenzio dovuta alla risonanza mediatica della vicenda Berlusconi che rispecchia in pieno la dipendenza  politica di una certa magistratura consapevole di avere un potere capace di sovvertire la sovranità popolare.
A dare forza a questo tipo di Magistrati sono le contraddizioni tra Codice Penale, Codice Civile e Codice finanziario con articoli che danno ampio spazio all'interpretazione personale, alle teorie e alle supposizioni.
La condizione che si sta creando in Italia, penso, sia insostenibile per qualsiasi persona raziocinante e di buon senso.
Non è concepibile che una minoranza si faccia forza della condizione creata nel corso degli anni, con l'occupazione dei vertici del potere, per aggirare e sopraffare la maggioranza addormentata e incapace di reagire.
In effetti non si è mai visto un gregge di pecore che riesca a scacciare un .lupo o un branco di lupi ma ne subiscono passivamente le incursioni e, a volte, anche i cani che intervengono in difesa del gregge ne escono sconfitti.
Quale Stato lasciamo ai nostri giovani?
Che prospettive hanno?
Domande che tutti si pongono ma nessuno ha il coraggio di essere realista e dare una risposta sincera.
Dov'è lo Stato di "diritto" che tutela il cittadino nelle forme democratiche?
Dove sono le Istituzioni che salvaguardino l'operato delle Forze Armate e Forze dell'Ordine?
Evidentemente la nuova classe politica predilige la tutela degli immigrati, la tolleranza dei drogati, la clemenza con delinquenti e assassini o terroristi, il non fare l'interesse dei cittadini ma quello delle lobby, la persecuzione o rendere vano il lavoro delle forze dell'ordine, la tolleranza di uno sparuto gruppo di NO TAV
che causano danni enormi alla nostra economia; insomma tutto è permesso o tollerato dalle unioni gay alla strage, seppur accidentale, sulle strade.
E' a questo punto che mi domando:- ha ancora senso sentirsi Italiani?
Quanto possiamo durare a proteggere il gregge dall'attacco del branco?
In questo contesto non posso avere, o immaginare, una risposta ma la mia preoccupazione di Nonno mi consente di dire che non lascerò crescere i miei nipoti in Italia nonostante la mia ferma intenzione di adoperarmi ancora, con ogni mezzo,  per cercare di rendere la dignità e l'onore alla nostra bandiera e stranamente mi vengono in mente le parole pronunciate da una piccola grande donna la vedova dell'agente Vito Schifani della scorta di Falcone:-
“Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani – Vito mio – battezzata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato – lo Stato… – chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso.
Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro, ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… loro non cambiano… di cambiare, di cambiare… loro non vogliono cambiare… loro non cambiano, loro non cambiano!… di cambiare radicalmente i vostri progetti, progetti mortali che avete...........Beh...c'è qualcuno che può convincermi che in Italia è cambiato qualcosa e che sia stata fatta giustizia?

mercoledì 31 luglio 2013

Incomprensibile Gioco

SCACCO O STALLO?


Nonostante siano emersi elementi che scagionano i nostri Fucilieri del S. Marco, o quantomeno di dubbio sul loro coinvolgimento dei fatti concernenti il peschereccio S. Antony, non è comprensibile la posizione del Governo Italiano che continua a mantenere la linea iniziale impostata dal precedente esecutivo.
Dopo aver sbandierato "priorità, impegno e team di Luminari del diritto internazionale" con dichiarazioni attestanti un "processo rapido ed equo" i nostri illuminati politici hanno pensato bene di giocare un po a braccio di ferro sulla questione dell'interrogatorio degli altri quattro Fucilieri, pur sapendo che esiste un affidavit che li impegna a rispettare tale richiesta, con l'unico risultato di allungare i tempi delle indagini e indispettire la magistratura Indiana che, sulla parola data, ha un concetto di sacralità che forse noi non abbiamo più.
Ma alla luce delle analisi peritali, svolte dall'ottimo Luigi Di Stefano, il collegio difensivo dei Fucilieri (composto anche da avvocati Italiani) quantomeno dovevano subito richiedere, alla Suprema Corte, l'acquisizione agli atti di tale documentazione come controdeduzioni alle teorie dell'accusa.
Ma, forse, la difesa vuole tenere tale documentazione come asso nella manica o prendere spunto da essa per impostare una linea difensiva difficilmente confutabile dall'accusa anche se, si presume, che siano ormai tutti a conoscenza di questa, visto il massiccio invio fatto da alcuni sostenitori della causa di Latorre e Girone a giornali, Agenzie e TV Indiane,  per non citare la NIA e la Suprema Corte.
L'incognita è sapere se queste ultime abbiano preso in considerazione la cosa; voci non confermate dicono che sono state valutate dai dirigenti ma non si conosce la considerazione ottenuta.
Rimane il fatto che, ne il MAE ne il Governo Italiano abbiano rilasciato dichiarazioni in merito anzi continuano a sostenere la teoria di un processo "rapido ed equo come se ci fosse già un accordo col giudice Monocratico del Tribunale Speciale.
Ora bisogna dire che, continuando su questa linea, tra India e Italia la partita  è  in stallo e che se la NIA non dovesse  poter terminare il proprio compito le ripercussioni sarebbero tutt'altro che favorevoli per Latorre e Girone.
L'impressione che se ne ricava è che il nostro governo non voglia sostenere l'innocenza dei nostri ragazzi in primis De Mistura che ha sempre dichiarato "incidente" il fatto,  perdurando su una linea che si è rivelata dannosa e umiliante per noi,  quindi i leader dei dicasteri interessati che continuano a fare dichiarazioni fantasiose come se tutto fosse già risolto e non volendo ricorrere all'arbitrato internazionale dichiarando che i tempi si allungherebbero.
Insomma il buon Macchiavelli  rimarrebbe sbalordito di fronte a simili comportamenti ma, evidentemente, chi ricopre incarichi istituzionali non pensa ad agire con raziocinio e secondo i dettami del Diritto ma predilige favorire gli interessi economici. e dare risposte di comodo ad eventuali interrogazioni.
A nulla valgono le pressioni dei numerosi gruppi che chiedono, a gran voce, giustizia per Massimiliano e Salvatore, le petizioni firmate da migliaia di persone, gli appelli delle associazioni d'Arma, i nostri politici rimangono impassibili e non accennano minimamente a cambiare tattica con la fondata certezza che se subiscono una pesante sconfitta non è colpa loro ma di chi li ha preceduti, se invece la partita si chiuderà a nostro favore, prontissimi a sbandierare l'efficacia del metodo adottato e pavoneggiarsi per una vittoria tutta loro.