giovedì 30 ottobre 2014

AFFARI INDIANI

Quando il Genio da fastidio viene Soppresso



EOLO, l'AUTO ad ARIA compressa.....
Free energy - Energia libera da 10Kw
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina,leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento.
Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l'ha mai vista in Tv ?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito: http://www.eoloauto.it
venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione,la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo http://www.eoloauto.it risultano essere in vendita.
Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia.
A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni. Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti:
Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono
attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto.
I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.
Oggi (2005) si parla, forse della prima metà del 2006...
Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda ?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati.
Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio,che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che l'"informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo...
La GENTE DEVE SAPERE !!! - vedi: Eolo rivive in Australia
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La Eoloenergie selezionerà 200 tecnici
La fabbrica aprirà a luglio 2006 L’iniziativa presentata all’Emiciclo L’Aquila.
Un prototipo di “trattorino” ideale per il trasporto merci all’interno di aeroporti e magazzini. Contenuto nelle dimensioni, con motore ad aria compressa e senza emissione di gas di scarico.
L’innovazione porta la firma della Eoloenergie Aquila che, a luglio del prossimo anno, aprirà in città uno stabilimento per la produzione di trattori con motore ad aria compressa. Già aperte le selezioni per il personale: si cercano 200 tecnici altamente specializzati, periti industriali e ingegneri.
La Eoloenergie aveva messo gli occhi sul sito ex Italtel, ma i tempi per l’insediamento sono troppo lunghi. La fabbrica verrà realizzata ex-novo.
La presentazione della Eoloenergie Aquila, società che si è costituita a gennaio scorso, è avvenuta in una gremitissima aula dell’Emiciclo, alla presenza di esponenti di spicco del mondo accademico e della politica.
Un’occasione per illustrare nei dettagli «il sogno tecnologico del primo propulsore ad aria compressa», interamente progettato dall’ingegnere francese Cyril Guy Negre, stretto collaboratore di numerose case automobilistiche di Formula 1.
La scelta dell’Aquila per l’insediamento della fabbrica che produrrà trattori da trasporto - in Italia sorgeranno altri due stabilimenti per la fabbricazione di generatori e motori ad aria compressa per le automobili - non è casuale.
La pronta risposta delle istituzioni locali e il prestigio dato alla città dalla presenza di un centro di eccellenza universitario hanno fatto pendere il bilancino a favore del Capoluogo.
«L’intero sistema è altamente innovativo», ha spiegato Joseph Guy Negre, presidente Mdi, «l’utilizzo dell’energia ottenuto tramite compressione dell’aria consente di annullare l’impatto sull’ambiente, portando a zero le emissioni di residui inquinanti».
Il progetto è frutto di dieci anni di ricerche e una cooperazione tra l’italiana Eoloenergie e la francese Mdi.
La Eoloenergie Aquila, che ha un capitale sociale di 10 milioni di euro ed è titolare per l’Italia e la Svizzera di un brevetto con tecnologia Mdi, produrrà e commercializzerà trattori industriali, carrelli elevatori, trans-palletts, trattori da trazione su gomma e su cingoli. L’energia prodotta dal motore“ Mdi Cats”, un propulsore in grado di sviluppare 12 Kw di potenza elettrica non alimentato da carburanti tradizionali, sfrutta l’aria compressa senza residui inquinanti e con consumi contenuti: una valida alternativa alle applicazioni mosse da motori endotermici o elettrici alimentati da batterie costose e inquinanti. «In fase iniziale occuperemo circa 200 addetti», ha dichiarato Annamaria Bonanni, responsabile relazioni esterne Eoloenergie Aquila, «un numero destinato a crescere in relazione all’espansione dell’azienda, che aprirà i battenti la prossima estate».
La Eoloenergie è alla ricerca di personale qualificato «tecnici e ingegneri che verranno formati», sostiene Bonanni, «e introdotti in azienda».
I curriculum possono essere inviati alla Eoloenergie Aquila, viale Crispi 28/A, L’Aquila.
http://www.pressante.altervista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=128&Itemid=5
Questo nel 2006
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
The Best Alternative Energy Car
In 1932, J.M. Custer of Piggott, Arkansas had an idea for a car that would run on compressed air. He not only built the car, but it actually ran. He used an engine that resembled a radial airplane motor in appearance. It was mounted upright in the same space occupied by gasoline motors in standard cars. Four tanks filled with compressed air powered the car 500 miles at a speed of 35 miles an hour. The engine did not require a cooling system, ignition system, carburetor, nor the hundreds of moving parts included in a standard gasoline motor.
The technology didn’t attract much interest for 75 years. But it’s resurfacing, using today’s high technology.
A research and development company called Magnetic Air Cars, Inc. is developing an air-powered prototype car in Silicon Valley. They believe that their design will be sufficient to power a modern new vehicle, or retrofit a used vehicle -- even a large SUV or truck.
It wasn’t all that long ago that the idea of making a car that could run on something as innocuous as air or water seemed completely preposterous. But fortunately, things do change, albeit slowly.
The Magnetic Air Car is actually not the first of its kind, although this Almaden Times article doesn’t mention that fact.
The Air Car, by Luxembourg-based Moteur Developement Int. (MDI) also runs on compressed air technology, and, according to a January article in the MIT publication Technology Review, the Air Car is already set to go into commercial production. MDI has struck a deal with India’s largest carmaker, Tata Motors, to put the non-polluting vehicles on the streets of India sometime this year.
The MDI Air Car may also offer up some healthy competition against the Magnetic Air Car here in the U.S.
According to an article in Popular Mechanics, Zero Pollution Motors -- the U.S. licensee for MDI -- expects to produce the world’s first air-powered car for the United States by late 2009 or early 2010.
Folks, this is a much better option than a hybrid or electric car, which literally envelopes you in strong electromagnetic fields. Best of all, it has NO EMISSIONS whatsoever.
We are simply running out of excuses for not converting to safer (and cheaper !), renewable energy sources that don’t turn the Earth into a toxic waste dump with every mile we drive.
Sources: Almaden Times September 11, 2008
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
AUTO ad ARIA compressa - Ci siamo, arriva l'auto ad aria, 7000 euro e 100 km con 1 euro - 2012
In vendita a metà del prossimo anno la famosa MDI che ha fatto innamorare anche il colosso Tata. Il primo modello sarà un quadriciclo leggero. Ecco l'incredibile storia raccontata direttamente dal papà di questa macchina, Cyril Negre
By Vincenzo Borgomeo
Tutto pronto: entro la metà del prossimo anno 2013, sarà in vendita l'attesissima auto ad aria, una macchina che nel serbatoio ha solo aria compressa, il sogno di tutti in un periodo di caro-carburante.
La Motor Development International (MDI), con sede in Lussemburgo, è infatti ormai a un passo dal lancio commerciale e in anteprima a Repubblica.it ha rilasciato tutte le informazioni di dettaglio sul suo progetto (che pubblichiamo integralmente come Pdf 1 - 2 - 3 ).
Niente più segreti quindi. Si sa che costerà appena 7000 euro e che il primo modello ad arrivare sarà una city car, seguito poi da una gamma infinita di modelli, dalla berlina da famiglia alla piccola, dalla vetturetta per 14enni al Bus, passando per il veicolo commerciale, il trattore e il container. Non manca nulla, perfino un motore da attaccare a casa ad una presa di corrente per usarlo come generatore in caso di emergenza.
Evidentemente l'accordo stretto con la Tata nel gennaio del 2007 ha dato i suoi frutti e - soprattutto - la spinta giusta per passare dalla teoria alla pratica. "La prima auto ad aria ad arrivare sarà l'AirPod e sarà omologata come quadriciclo leggero "grande", quello per 16enni.
Poi ci sarà anche una versione baby, per i 14enni, e quindi una macchina vera - spiega lo stesso Cyril Negre, responsabile tecnico dell'auto ad aria della Mdi, il figlio di Guy Negre il fondatore della MDI - la sfida è lanciata".
Quando parla di 'lanciare' a che mercato si riferisce ?
"All'inizio l'AirPod sarà consegnata in Francia e daremo la precedenza a chi l'ha già ordinata, poi sarà la volta di tutti i Paesi europei. Ma il concetto di commercializzazione per noi è un po' diverso: non avremo concessionarie, ma tante fabbriche".
Cioè chi la produce la vende anche ?
"Si, esatto, nessuna concessionaria, ma officine: produciamo là dove vendiamo. Con vantaggi infiniti, economici, sociali. Pensi solo al fatto che un costruttore normale deve farsi carico di una logistica enorme perché produce in un solo posto e poi è costretto a spedire in tutto il mondo. Noi no. Da noi chi produce vende. Non paghiamo commissione al concessionario perché è la stessa fabbrica che vende la macchina, e questo abbassa enormemente i costi".
Si, ma dovrete avere diverse fabbriche, sparse per tutta Europa. E poi, scusi, perché prima parlava di vantaggi 'sociali'?
"I nostri piani di sviluppo sono molto precisi. Pensiamo di aver bisogno di 25 piccole fabbriche in Francia e 20 in Italia. Abbiamo già diversi contatti con molte aziende interessate a produrre le MDI".
E il 'sociale' ?
"Deve vedere il progetto da un'angolazione diversa, complessiva. Immagini di produrre un certo numero di auto in una sola officina o in 50 fabbriche sparse per tutta Europa. Nel secondo caso facciamo del bene perché serve il 30% di forza lavoro in più. Sembra uno svantaggio, ma è una grande vantaggio perché si entra nel tessuto sociale delle città, si dà forza alle famiglie. E poi non dimentichi che per fare ecologia, oggi, non basta fare macchine pulite, ma è necessario fare macchine che costano poco. E che richiedono poca energia per essere prodotte. Proprio quello che facciamo noi. In più non trasportiamo macchine finite qua e là per l'Europa. Le produciamo in loco, questo riduce ulteriormente le emissioni (e i costi) del ciclo produttivo".
Quante macchine riesce a produrre ogni officina ?
"Circa 7000 macchine".
Sta dicendo che solo in Italia volete produrre 140 mila pezzi l'anno ?
"Si, alla fine è questo l'obiettivo. E sono stime prudenti perché quando la gente conoscerà il nostro prodotto ci sarà un vero boom della domanda. La macchina costa poco, ma soprattutto costa pochissimo da usare, meno di 1 euro per fare 100 km. E poi il nostro concetto produttivo avvicinerà il pubblico al prodotto. Questi numeri fanno impressione ma se li distribuisce su 20 fabbriche il discorso è diverso. Oggi nessuno si può svegliare e trasformare in costruttore. L'unica strada è quella di creare tante piccole officine. Distribuendo il know how, non macchine fatte, è tutto più facile e veloce".
Le fabbriche saranno veri stabilimenti o solo fabbriche cacciavite ? Ossia produrranno davvero o assembleranno solo pezzi che arrivano da fuori ?
"No, saranno assolutamente fabbriche vere. Dove l''80 per cento della macchina viene prodotta in loco".
Veniamo ai luoghi comuni. L'accusa più diffusa è che per comprimere l'aria serve un sacco di energia.
"Si, ma il discorso vale anche per l'auto elettrica dove l'immagazzinamento dell'energia costa tantissimo. In realtà se analizza il progetto completo, noterà che le nostre auto sono ultra economiche. Tenga presente che una bombola fa 20 mila cicli, pari a 2 milioni di chilometri, quindi dura più della macchina, e questo è molto importante perché ha un riflesso diretto sui costi.
Molto spesso la gente dirà che non c'è energia nell'aria compressa. E' vero, ce ne è poca. Ed è vero che per comprimere l'aria serve più energia che per caricare una batteria. Ma poi per funzionare un'auto ad aria brucia meno energia perché è leggerissima, per cui nel ciclo 'dal pozzo alla ruota' la tecnologia auto-ad aria è vincente".
Torniamo alla macchina. Si può caricare in due minuti in una stazione di servizio specifica o in tre ore ad una normale presa di corrente. A bordo quindi c'è un compressore ?
"No, è lo stesso motore che spinge la macchina che funziona anche da compressore: non c'è motore e compressore, ma c'è solo un elemento che fa tutto. E che - volendo - può anche funzionare come generatore di corrente per appartamenti. Noi lo chiamiamo motore/alternatore. Bello no ?".
Forse troppo... A questo punto c'è una sola domanda possibile.
Come si fa a comprarla ?
"Basta andare sul nostro sito (www.mdi.lu) e aderire al sistema di pre-ordini. Tutto molto semplice".
Ma avere una gamma pazzesca, tante officine diverse, non rischia di complicare tutto ?
"No, affatto. Anzi, le officine sono simili, ma usano tecnologie differenti. Quando i numeri di vendita crescono cambia il modo di produrre".
Qual è stata la cosa più complicata da realizzare ?
"Il motore e la tecnologia. Poi una volta stabilito questo è stato tutto facile. Va detto però che per passare dalla vetturetta AirPod alla macchina grande (la AirOne) abbiamo dovuto mettere a punto un sistema che noi chiamiamo a doppia energia. Ossia fra la bombola e il motore c'è un piccolo motore benzina o diesel. Questo bruciatore (fuori dal motore ad aria) scalda l'aria prima del motore, quindi aumenta l'autonomia. La scalda a 600 gradi e non dà emissioni nocive, solo un po' di CO2, ma consente di triplicare l'autonomia quindi 350 km circa con consumi ridicoli: mezzo litro per fare 100 km".
Parliamo di potenze e prestazioni.
"La piccola AirPod ha 7 Kw, ma una coppia completamente piatta di 45 Nm e una velocità massima di 80 Km/h.
L'AirOne invece ha un motore da 15 Kw e fa i 100 orari. Ma è una macchina molto più grossa, pesa 400 kg.
E poi c'è l'AirCity - ancora più grande - che non è più un quadriciclo leggero ma una macchina vera, fa i 130 orari ed ha con 25 Kw di potenza".
E' vero che la tecnologia dei veicoli ad aria compressa è antica ?
"Si, c'erano carrelli nelle miniere che funzionavano così già nel 1870 e i francesi a inizio secolo fecero anche un tram, poi però arrivò il motore a scoppio...".
A proposito di motore a scoppio. Quelli fanno il pieno dai benzinai, in Italia ne abbiamo 20 mila. Le vostre stazioni di servizio invece ?
"Sono tutte da fondare. Possono ricaricare una macchina in due minuti, ma non sono adatte ai privati, costerebbero troppo.
Nel nostro progetto una stazione può rifornire fino a 85 macchine al giorno. Due minuti per riempire il serbatoio, poi il resto per pagare".
Ma 85 pieni al giorno sono circa 100 euro, come fa a vivere un erede del vecchio benzinaio ?
"Quel costo si riferisce a chi fa il pieno a casa, attaccandosi alla rete domestica di elettricità. Se si fa rifornimento in una stazione di servizio il costo è doppio, sono circa due euro. Sempre pochissimo, ma garantisce un buon margine di guadagno per il distributore perché noi li aiutiamo nella realizzazione dell'impianto. Una stazione di servizio normale, con compressori standard, costerebbe circa 130 mila euro, ma se invece si usano i nostri motori al posto dei compressori i costi si abbassano fino a 39 mila euro per stazione".
Ovviamente serve qualcuno che arrivi alle stazioni...
"Si, se non ci sono macchine in giro non c'è business. E' un sistema complesso, che va visto nell'insieme. Ed è questo che ha affascinato la Tata. Ha una visione globale".
Quando si parla di bombole la gente ha sempre paura...
"Ha ragione, ma lavoriamo con livelli di efficienza altissima. Siamo allineati la pressione di gonfiaggio del gas naturale con la differenza che dentro le nostre bombole non c'è Gpl o Metano, ma aria... Gonfiata a 248 bar. La bombola poi è la stessa di quelle del metano".
Quindi anche quelle vanno revisionate ?
"Si, ogni 5 anni, vanno controllate per legge. Ma voglio essere chiaro: in questa macchina non c'è niente di strano, nel motore ci sono bielle e pistoni, mentre il circuito dell'aria è lo stesso delle auto a Gpl o metano. Per questo nel nostro progetto c'è anche la voglia di rimettere in moto i piccoli garage. Nel sistema vogliamo far tornare in vita le piccole officine che potranno fare la semplicissima manutenzione di cui hanno bisogno queste macchine che non inquinano, non sporcano, hanno un olio motore eterno, non hanno circuito dell'acqua, non c'è alta temperatura di funzionamento. E le macchine sono fatte di pochissimi pezzi. La carrozzeria ne ha solo tre. Ma non le ho parlato poi di altri vantaggi legati all'aria compressa".
Ce ne sono già abbastanza...
"No: la temperatura del motore è al rovescio, cioé caldo fuori e freddo dentro, cioé meno 20 gradi dentro la camera 'di combustione' (nome improprio perché non brucia nulla, ma solo per capire il discorso). Per cui usiamo i 'gas' di scarico per raffreddare l'abitacolo, al posto del condizionatore. Ci sarà poi anche un piccolo baule per raffreddare le bibite. In più l'aria compressa può essere usata per fare sicurezza, per gonfiare airbag esterni e salvare i pedoni. Abbiamo già dei prototipi funzionanti simili a quelli della Volvo".
A proposito di pedoni, l'auto ad aria fa rumore ?
"Si, più dell'auto elettrica, ma molto meno di un'auto normale. Ha un rumore diverso, perché deriva da una sequenza diversa.
Al minimo non emette suoni perché il motore è fermo. Quando si accelera si sente uno sbuffo, un rumore indescrivibile, tutto suo, sembra quasi un motore a due tempi, ma con frequenze bassissime. Il motore poi alla velocità massima fa appena 1500 giri, quindi un ulteriore vantaggio".
Tratto da: repubblica.it
Inventa AUTO ad ARIA: poco dopo si "suicida".... - Feb. 2014
Il CEO di Tata Motors si suicida poco prima del rilascio della sua auto ad aria

E' stata rilasciata alla fine del 2013 ed è arrivata nei primi mesi del 2014. Ma non è un sogno, tanto è vero che alcuni paesi hanno già pianificato di tassare l'aria come la Gran Bretagna o l'Australia. Per maggiori informazioni, leggete di seguito, l'amministratore delegato della società è morto tre giorni prima del lancio sul mercato. Ufficialmente si è suicidato !

Fig.: L'ex CEO di Tata Motors
Un'ulteriore prova - se necessaria - che le compagnie petrolifere e i governi ci prendono per idioti riguarda l'imminente rilascio della linea di macchina della Tata Motors in India !
Si tratta di un motore automobilistico azionato ad aria. Tata Motors India ha previsto che la così detta Air Car potrebbe percorrere le strade indiane già nel 2014.
L'Air Car, sviluppato dal team di ex-Formula 1, l'ingegnere Guy Negro della MDI con sede a Lussemburgo, utilizza aria compressa per spingere i pistoni del motore e spostare la macchina. L'Air Car, chiamata il "Mini CAT" potrebbe costare circa 365.757 rupie in India o 8177 $ cioè 5225 €
Il CAT Mini è un semplice veicolo urbano molto leggero con un telaio tubolare, un corpo in fibra di vetro che è incollato e non saldato, oltre ad essere alimentato ad aria compressa. Un microprocessore è utilizzato per controllare tutte le funzioni elettriche della vettura. Un piccolo trasmettitore radio invia istruzioni alle luci, agli indicatori di direzione e a tutte le altre apparecchiature elettriche sulla vettura. In realtà non molte.
La temperatura dell'aria pulita espulsa dal tubo di scarico è tra i 0 e i 15 gradi sotto zero e questo la rende adatta per un uso interno come sistema di raffreddamento e senza la necessità di gas (AC) o di perdere potenza durante l'utilizzo.
Non ci sono chiavi, solo una scheda di accesso che può essere letto dalla macchina dalla propria tasca. Secondo i progettisti, il consumo è inferiore alle 50 rupie (1 € = 69 rupie) per ogni 100 km, si tratta di un decimo del costo di una vettura a benzina.
Il suo chilometraggio è circa il doppio di quello della vettura elettrica più avanzata, un fattore che lo rende una scelta ideale per i conducenti urbani. La vettura ha una velocità massima di 105 km/h (perfetto dal momento che non deve superare i 90 o addirittura 70 chilometri all'ora e i 50 in città) o 60 MPH e con questa velocità di consumo hanno un'autonomia di circa 300 km o 185 miglia. Per rifornire la macchina si necessiterà di stazioni di servizio adeguate con compressori d'aria speciali. Per fare il pieno serviranno solo due o tre minuti con un costo ridicolo di 100 rupie (1 € = 69 rupie). Questa vettura può anche essere rifornita a casa propria; in quel caso il rifornimento impiegherebbe circa 3-4 ore, ma può essere tranquillamente fatto durante le ore notturne.
Il serbatoio può anche essere ricaricata tramite una presa di corrente singola in 4 ore al costo di 1,50 € e consente un'autonomia di 150 km.
Tata Motors sta attualmente lavorando su una pompa ad aria compressa speciale che permetterebbe di fare il pieno in 3 minuti con un costo di circa 2,50 Euro.
Poichè non vi è un motore a combustione, è necessario solo 1 litro di olio vegetale per ogni tranche da 50.000 km o 30 mila miglia. Grazie alla sua semplicità, c'è pochissima manutenzione da fare su questa vettura.
La vettura in oggetto sembrerebbe quasi essere troppo funzionale e con i costi troppo contenuti per essere reale. Inoltre non dobbiamo dimenticare che potremmo finalmente respirare aria urbana pulita.
Resta da chiedersi quindi, quali saranno le contromosse delle compagnie petrolifere e se gruppi di pressione e uomini di potere tenteranno di avere l'ultima parola. Resta da capire cosa useranno come giustificazione, i governi occidentali, per non registrare questo veicolo in Europa e Nord America.
FONTE - Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
Lo strano "suicidio" DG Tata Motors a Bangkok ....

Dopo la morte del costruttore capo della Tata Motors di Bangkok, che cadde dal 22 ° piano dell'hotel, la polizia ha detto Lunedi scorso che hanno trovato quello che sembra un biglietto d'addio nella sua stanza.
Mentre Karl Slym, 51 anni, si trovava nella capitale thailandese per partecipare ad un consiglio della Tata Motors Ltd. Thailandia, il suo corpo è stato trovato Domenica su un balcone al 4 ° piano del Shangri-La Hotel, dove si trovava. "Inizialmente, possiamo solo supporre che si sia suicidato, ha detto la polizia nella persona del tenente colonnello Somyot Boonnakaew.
La finestra era piccola e ha dovuto fare uno sforzo notevole per passarci attraverso. " La lettera di presunto suicidio, che si trovava nella stanza, è stata inviata per analisi e soprattutto per verificare che sia la sua calligrafia.
La polizia ritiene che una donna era con il CEO nella stanza al momento della sua morte, ma ha detto di essere troppo "scioccata" per rispondere alle domande degli investigatori.
Domenica, la casa automobilistica ha annunciato che il suo CEO è stato ucciso , mentre la stampa indiana ha dichiarato che aveva perso l'equilibrio prima di cadere nel vuoto.
Karl Slym era a capo della Tata Motors nel 2012 ed era il responsabile per le operazioni in India e nei mercati internazionali, fatta eccezione per Jaguar e Land Rover. Laureato all'Università di Stanford, è stato in precedenza vice presidente di una joint venture della General Motors in Cina , SGMW e presidente di General Motors in India .
È lui che ha cercato di riposizionare il Nano (l'auto da 2.300 dollari della Tata Motors) come "seconda macchina" o come un'alternativa economica al posto dello scooter.

Nessun commento:

Posta un commento