lunedì 14 aprile 2014

PRIMEGGIARE

SIAMO CONCORRENTI ALLA POLITICA


Paragonarci ai politici penso che sia offensivo ma è un dato di fatto.
Ad un osservatore attento non può sfuggire lo strano comportamento di molti.
Non essendoci notizie dall'India, causa il periodo elettorale e i continui rinvii della giustizia Indiana,
e il disinteresse dei Media, sono tantissimi che hanno messo in secondo piano la causa dei nostri Fucilieri del S.Marco vuoi per mancanza di argomenti o per insofferenza verso i tanti "post ripetitivi"
che circolano sul web.
Ma quello che da da pensare è vedere "pagine" con migliaia di iscritti mentre chi argomenta e scrive sono sempre la solita decina di persone; quando poi succede che vi siano divergenze di opinioni ecco che chi abbandona la pagina o il gruppo ne forma subito un'altra creando, così, quella disgregazione tanto cara ai nostri politicanti.
Intendiamoci; l'iniziativa e le intenzioni sono meritevoli ma il risultato è di indebolire la compattezza e  l'unità iniziale a scapito della causa comune.
Ora è notorio che nella politica siamo pieni di banderuole, ma li vi sono interessi personali prevalenti su tutte le cause, non importa se hanno fatto giuramenti o firmato impegni quello che conta è salvare il posticino che sono riusciti ad acquisire grazie alla nostra ingenuità e alle pessime leggi elettorali che abbiamo; ma noi non siamo politici anzi la maggioranza di noi (leggendo la maggioranza dei post) aborrisce  i politici, li odia, li vorrebbe mandare tutti a casa, li detesta e non se ne salva uno e allora mi chiedo: Perché dobbiamo fare come loro ?
I vari Miavaldi, Accame, Abbo etc. non possono che gioire e trarne vantaggio e imporre la loro linea,  da questa frammentazione, infatti, trovano  sempre più spazio le loro fantasiose teorie che  insinuano il tarlo del dubbio o dell'insofferenza per non parlare della nullità della considerazione che otteniamo a livello istituzionale.
Vero è che in Italia il "popolo sovrano" ha perso il controllo dei politici, che ora fanno come vogliono, ma, ripeto, noi non siamo politici e la nostra battaglia finale,oltre che per il rientro dei nostri Militari, e quella di perseguire tutti coloro che con le loro falsità, omissioni, abusi di potere, incapacità, favoritismi e quant'altro hanno permesso il crearsi di questa situazione che non ha precedenti in tutta la storia della giurisprudenza internazionale.
Per questo mi sento in dovere di chiedere a tutti: mettete da parte personalismi, create un fronte comune e ricordate il vecchio detto:- L'UNIONE FA LA FORZA.

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